INQUADRAMENTO GEOLOGICO:
LA FORMAZIONE DEL ROSSO AMMONITICO VERONESE

In un lontano passato della storia della Terra, circa 170 milioni di anni fa, la regione che oggi corrisponde all’altopiano dei Monti Lessini era costituita da un grande tavolato sommerso posto in fondo all’oceano della Tetide, l’attuale Mediterraneo.

Nel periodo detto Giurassico, mentre sulle terre emerse scorazzavano i dinosauri, per un intervallo di tempo pari a circa 30 milioni di anni i sedimenti si accumularono sul fondo di questo antico mare aperto dando origine alla formazione del Rosso Ammonitico Veronese.

Attualmente questi depositi, portati in superficie dall’orogenesi alpina e trasformati in roccia dai lenti processi diagenetici, sono noti a tutti e fanno bella mostra di sé nelle città di roccia degli Alti Lessini e nella parte sommitale degli strapiombi che caratterizzano la morfologia di molte nostre valli.

Il Rosso Ammonitico Veronese ha uno spessore complessivo di 30-35 metri e consta di una serie di calcari generalmente nodulari, talora compatti, a grana finissima, di colore variabile dal rosso al rosso mattone e al rosso violetto, dal rosa corallo al carnicino, dal giallo al bianco, ricchissimi di fossili, specialmente Ammoniti, da cui il nome.

MARMIFERI

Nella zona pedemontana della provincia veronese la vicinanza dei giacimenti di materiale lapideo e la possibilità di creare attività produttive hanno fatto si che nascessero, fin dal secolo scorso, due grandi poli marmiferi, localizzati a Sant’Ambrogio di Valpolicella e lungo la Valpantena.

CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE

L’escavazione e la lavorazione della pietra, già praticate nell’antichità dagli egizi e dai Greci, presero grande sviluppo in Italia durante l’epoca romana. Nei secoli, l’impiego dei materiali lapidei ha sempre caratterizzato l’aspetto delle città italiane e durante il Rinascimento crebbe ulterormente la richiesta di pietre decorative.
Verso la fine del 1700 l’invenzione della polvere da sparo e, successivamente, l’impiego della segatura meccanica consentirono l’avvio di una primordiale attività economica nel settore della pietra.

La formazione del Rosso Ammonitico viene solitamente divisa in tre “gruppi”, i quali a loro volta si differenziano in strati, o “corsi”, di diverso spessore. Nel campo tecnico, dal basso verso l’alto, si riconoscono il gruppo del Nembro, del Sengia e dei Cimieri.
I primi comprendono alcuni tra i più famosi “marmi” veronesi, di colore variabile dal giallo al nocciola, dal rosa al rosso vivo. Sono pietre che si prestano ad essere tagliate e lucidate a specchio, hanno un’ottima resistenza al gelo e possono essere impiegati anche per esterni. Gli impieghi prevalenti sono nel settore dei pavimenti, scale, rivestimenti, colonne, balaustre, stipiti, cornici, caminetti, lavori di scultura, ecc.

I corsi del Sengia sono costituiti da calcari molto ricchi in ammoniti, di colore variabile dal rosso mattone al rosso violaceo; a causa della loro fratturazione, questi calcari trovano impiego nella produzione di pietrisco o come massi da annegamento, anche se non mabncano livelli a buone caratteristiche di lucidabità e di resistenza al gelo.
Il gruppo dei Cimieri rappresenta la porzione più elevata del Rosso; il tipico “marmo” è costituito dal Rosa Corallo, un calcare compatto di colore rosato, lucidabile e scolpibile, resistente al gelo, viene utilizzato soprattutto per interni.
La seguente tabella riassume, per ogni “gruppo”, i nomi commerciali dei “marmi” e le denominazioni locali dei vari corsi.

Proprio per le sue buone caratteristiche geomeccaniche, il Rosso Verona è stato utilizzato per costruire o abbellire moltissimi monumenti in Italia e all’estero.
Tra le numerose città citaiamo Verona (Arena, S. Fermo, S. Zeno, S. Anastasia, S. Eufemia, SS:Apostoli, la sede della Camera di Commercio, la sede della Banca Popolare e Cariverona, Palazzo delle Poste e Telegrafi, Chiesa della Madonna della Corona), Venice (Palazzo Ducale, Cà Vallerosso, Cà Mosto, Palazzo Bosco, Cà D’Oro, Piazza S. Marco), Padova (Tomba di Antenore, Loggia del Consiglio, portico della Chiesa dei Servi), Vicenza (Palazzo Longhi-Zen, Palazzo Colleoni, Basilica Palladiana), Brescia (Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, San Francesco, Loggia del Monte di Pietà Vecchio), Bergamo (Cappella Colleoni), Rimini (Tempio Malatestiano), Cremona (Cattedrale, Battistero), Milano (Galleria V. Emanuele), Al-Ishaa, Arabia Saudita (Guest Palace Hotel), Nizza (Palazzo Municipale), Ginevra (Monumento al Duca di Brunswich), Berlino (Palazzo delle Poste), Zurigo (Palazzo delle Poste).

   
 
GRUPPO NOMI LOCALI DEI CORSI NOME MARMI
G. del Nembro
Brandesà , Gialeto, Roan, Rigà, Corso Grosso, Brocà, C. del Sanguigno, C. del meso par sorte, C. del sesanta, C. de la Lastra Grisa, Lastra del Brocadel, Rosso Fogoso. Gialletto, Roan, Rigà, Verdello, Nembro Rosato, Rosso Verona, Giallo Verona, Mandorlato, Rosso Broccato, Rosso Sanguigno.
G. del Sengia Mesoloni, C. grosso, C. del sesanta, C. de l’ancuseno, C. grosso e del rosà, C. frastornà e c. paglierino. Rosso magnaboschi, Rosato, Rosso gentile, Paglierino
G. dei Cimieri Lastra tredes’onse de fondo, C. del sesanta, C. dei moi, C. del pè e meso o dei du, C. dei tri, C. bianco, C. de le quatro lastre, C. del sesanta soto a pile, Lastra de le pile, C. mato, C. dei simieri, Mesoloni, Lastra Bianca, Pelandre, C. dei quaranta, C. de la mola, Lastre, C. de l’ancuseno. Rosa Corallo
   
   
 

DATI TECNICI

Da un punto di vista squisitamente tecnico, ogni “corso” del Rosso Ammonitico Veronese ha caratteristiche fisico chimiche ben precise, di cui si riportano di seguito le più importanti:

   
 
Peso specifico
2,7 t/m3
Carico di rottura
800:-1.800 kg/cm2
Resistenza e flessione
100:-150 kg/cm2
Coefficiente di imbibizione
0,11:-0,18%
Coefficiente di dilatazione lineare 0,005:-0,01 mm/m°C
   
  Dott. Romano Rizzotto geologo